Prima corsa in esterni della stagione: scarpe nuove, tuta nuova, cardiofrequenzimetro collegato al conta passi elettronico che registra la velocità e trasmette tutto all'orologio, cuffie nelle orecchie, mancano solo una piccola cosa "il fiato per correre", sono sempre stato come si dice in termini tecnici "spompato" per non parlare della mancanza di ritmo per questo ho preso il contapassi per mantenere la velocità giusta, costante, tenendo d'occhio la rilevazione della velocità sull'orologio, che mi distrae ogni tanto quindi devo stare attento ad evitare gli alberi.
Il corridore da villa non è come me che sono stagionale, il corridore da villa corre tutti i giorni, anche se piove e tira vento, non lo ferma nessuno come "il maratoneta", si conoscono tutti corrono a coppia mentre parlano, cosa per me impossibile, per me la corsa è solitudine, voluta, una cosa personale contro me stesso gli altri non contano.
Mi guardo in torno mente faccio due piegamenti fantozziani per evitare lo strappo del principiante e noto subito una ragazza, sui 30', che percorre il viale del museo Borghese, decido di partire dopo qualche secondo che mi passa davanti per prendere il ritmo, è molto in forma sicuramente è una corritrice abituale, scarpa tecnica, tuta leggera, cappellino rosa con stampato un coniglietto di playboy, capelli raccolti in una coda, perfetta!.
Naturalmente non ho il suo ritmo e la sua falcata, ad un certo punto si gira, ma è già lontana, tra me penso "tranquilla bambina non posso raggiungerti, ne riparliamo tra 2 settimane".
saluti, mr.henri