giovedì 30 giugno 2011

notti bianche

Le pale del ventilatore scandiscono il tempo dando sollievo a tratti, non basta la navigazione compulsiva su siti per viaggiatori solitari, non bastano le puntate di x-file ed i film di serie b scadenti dati a ripetizione sulle reti private, il cuscino morbido, il lenzuolo fresco, il profumo della candela alla vaniglia, la luce tenue della nuova lampada ed il libro noioso e polveroso che fino a poco fa giaceva al suo fianco per far passare la notte bianca.

domenica 26 giugno 2011

fresco umido

Entra e riempie l'aria portandosi dietro i rumori della sera, della domenica sera, fatta di rumori riconoscibili, lo scivolare delle macchine lungo la strada sempre meno frequente, qualche portone che si chiude rumorosamente, il lento rientro nelle case dei vacanzieri della domenica, gocce d'acqua che cadono al suolo dalle fioriere, qualche tv accesa che manda la musica frenetica della pubblicità, si torna alla routine di una settimana che ricomincia, ma c'è ancora un momento per godersi il fresco umido di una domenica di una estate già iniziata.

saluti, mr.henri

venerdì 17 giugno 2011

rileggendo il passato

Non una canzone come le altre, quando la sento per sbaglio alla radio non posso fare a meno di ascoltarla, questa sera ne avevo bisogno l'ho cercata, l'ho trovata, la sto ascoltando e l'ascolterò ancora, è perfetta, non mi metto quì a tradurla non voglio sbagliare, 

cantarla, 
gridarla a squarcia gola come fa Bruce 
e sentirvi meglio:




saluti, mr.henri

lunedì 13 giugno 2011

diurno bus

La scorsa settimana mi è capitato di dover rinunciare alla mia moto per gli spostamenti quotidiani ed ho ripreso l'autobus, mi trovo ora a fare una riflessione.

Sull'autobus ti capita di scambiare sguardi, sofferenze per la calca di gente che li occupa, scambiare qualche parola su un libro che ti porti dietro e che qualcuno ha notato, guardarti intorno e notare nel percorso che fai abitualmente più particolari, ascolti però mille telefonate neanche fossi in un call center, cosa che mi da estremamente fastidio specie se gli argomenti sono di una banalità estrema, maturi una profonda insofferenza per le attese ingiustificate ma puoi lamentarti con gli altri.

In auto o in moto ti concentri sulla guida, sulle buche, su quelli che impunemente parlano al cellulare e non si sa che traiettoria prendono quando fanno le curve, ascolti la tua musica, la tua radio, i clacson di quelli che se non parti alla Shumacher appena scatta il verde non si sa che succede, ti deprimi da solo per le code per quello che non si sposta di 2 centimetri per farti passare di lato.

Ad ognuno il proprio mezzo, io nonostante tutto continuo a preferire la moto perchè ti permette di sognare, sei fermo a quel semaforo che se giri ti porta a lavoro e puoi scegliere se tirar dritto e mollare tutto per un giorno, l'autobus è intrappolato nella routine dei suoi binari virtuali e ti porta avanti ed indietro sempre nello stesso modo.

saluti, mr.henri